La rivoluzione del battito di ciglia degli Yo Yo Mundi, uscito in questi giorni – su CD e vinile per Felmay – è il diciannovesimo disco in ben trentuno anni di straordinaria carriera. È un album che segna una svolta nella discografia della band acquese, perché da sempre gli Yoyo amano stupire e cercano, sempre, di migliorarsi ad ogni nuovo lavoro! E il titolo è la sintesi precisa di un vero e proprio manifesto della loro poetica e del loro impegno. E poi questa cosa di mettere nella stessa frase due concetti opposti – quasi un ossimoro -, ma complementari: la parola rivoluzione così piena di forza e di energia declinata insieme al battito di ciglia, atto spontaneo e delicato. Uno sposalizio tra opposti che può generare qualcosa di davvero inedito, quella – tanto – desiderata rivoluzione gentile che finalmente cambierà il mondo nel segno del rispetto e della tutela dell’ambiente, del pianeta, delle differenti culture e dei diritti delle persone e di tutte le specie viventi. Rivoluzione, cioè un atto potente, energico, collettivo e certamente mosso dall’urgenza di cambiamento insieme al battito di ciglio, che invece è un atto istintivo, spontaneo, naturale. Questo è il doppio fil rouge che unisce tutte le canzoni dell’album de La rivoluzione del battito di ciglia.
La rivoluzione gentile degli Yo Yo Mundi
Una inedita proposta di rivoluzione gentile che cade in un momento storico assai particolare e assai difficile: “Cerchiamo risposte che non troviamo, dicono gli Yoyo, risposte alle nostre domande di felicità e diritto all’esistenza sostenibile e eguale che politica, ideali, clima non ci restituiscono”. Gli Yoyo sono fermamente convinti, infatti, che sia giunta l’ora di tornare ad atti collettivi e fraterni di scambio, baratto, condivisione, unità di intenti. E provano a dimostrarlo con i fatti, uscendo lo stesso con l’album senza rimandare a tempi migliori, in un periodo così difficile per tutti, senza la possibilità di presentare pubblicamente il disco, senza poter tenere concerti, ma come dicono loro: “Non importa che noi si abbia ripercussioni negative da un punto di vista strategico (ed economico), è molto più importante che la nostra musica arrivi in questo preciso momento alle persone per portare un po’ di gioia, un po’ di consolazione, affinché dentro alle nostre canzoni possano ritrovare quel filo che ricama la speranza così necessario per resistere, rifarsi le forze e ricostruire la vita che verrà!
La rivoluzione del battito di ciglia: i contenuti
In questo disco troviamo undici tracce proposte con sonorità e arrangiamenti nuovi e inediti per la band – la produzione artistica è di Paolo Enrico Archetti Maestri e Dario Mecca Aleina -, che compie ancora una volta un salto di qualità – confermato dalle splendide recensioni che stanno uscendo in questi giorni -, senza però tradire la cifra stilistica caratteristica del gruppo monferrino. Si va dalla traccia scelta come primo singolo “Ovunque si nasconda” – resa ancora più potente dal video realizzato da Ivano A. Antonazzo – che è una dedica a tutti quelli che hanno colorato di arte, vita e bellezza il percorso degli Yoyo (“A te quando aspetti che la vita ti risponda, alla felicità ovunque si nasconda”), al finale travolgente di “Umbratile”, passando per la parabola rivoluzionaria del leggendario atleta Dick Fosbury (impreziosita dal flicorno di Giorgio Li Calzi e le cornamuse di Simone Lombardo), la canzone quasi profetica “Spaesamento” – è stata scritta due anni fa, ma pare raccontare l’oggi che stiamo vivendo -, il brano d’amore “Bacio sospeso”, un acquarello di poco più di due minuti che fa il paio con “Ninna nanna del filo” (resa ancora più magica dalla voce di Daniela Tusa). Per finire ci piace segnalare la dedica immancabile al nostro territorio con l’inno al vino – e alla misurata ebrezza – de “Il paradiso degli acini d’uva” che nel ritornello fa: “A cavallo di un tappo voltante nel paradiso degli acini d’uva sarei capace di sfiorare le stelle, come una piuma sulla pelle”.
I musicisti e gli ospiti de La rivoluzione del battito di ciglia
Gli Yo Yo Mundi sono Paolo Enrico Archetti Maestri: chitarre e voce, Eugenio Merico: batteria, Andrea Cavalieri: basso elettrico, contrabbasso, voce Chiara Giacobbe: arrangiamento d’archi, violino, voce, con la partecipazione degli Yoyo ad honorem e gli Yoyo storici: Daniela Tusa: voce, Dario Mecca Aleina: sintetizzatore, tastiere, percussioni, Fabio Martino: fisarmonica, Fabrizio Barale: chitarra elettrica, Simone Lombardo: cornamusa, ghironda, flauti, Andrea Calvo: pianoforte. Gli ospiti: Marino Severini: voce, Giorgio Li Calzi: flicorno, Maurizio Camardi: duduk, sassofono, Alan Brunetta: marimba, batteria, percussioni, Gianluca Magnani ocarina, Gianluca Vaccarino: chitarra elettrica, Donatella Figus: voce e, rullo di tamburi, Alice Cavalieri alla voce (un luminoso esordio per la figlia di Andrea!).
La rivoluzione del battito di ciglia: distribuzione
la scelta degli Yo Yo Mundi è stata quella di non pubblicare nei primi tre mesi alcun contenuto sulle piattaforme di streaming audio. La decisione è motivata sia dalla voglia di incentivare l’acquisto fisico del disco – sia esso cd o vinile – sia per permettere a tutti i loro sostenitori che hanno aderito al crowdfunding (che la band ha realizzato su produzionidalbasso.com), di ottenere le “ricompense” senza trovare il disco ascoltabile ovunque, ma soprattutto prima di loro. Una scelta rara e coraggiosa, che va contro il ricatto del “bisogna esserci a tutti i costi” sulle piattaforme per una promessa – mai mantenuta – di visibilità e diffusione (con tanto di pubblicità che dovrebbe garantire degli utili, ma guarda caso agli artisti, di quegli utili, non arriva mai un granché – eufemismo! -). Il disco, uscito per l’etichetta Felmay, distribuita da Egea, fisicamente si potrà trovare nei migliori negozi di dischi (e anche nei peggiori!), in moltissime librerie (anche quelle di catena), nella grande distribuzione (anche virtuale). Se si volesse sapere di più come ottenere alcune delle ricompense rimaste: vinili del nuovo album e di Sciopero, EP di Andeira (demo del 1991), magliette di varie taglie misure, basterà scrivere a: impazienza@libero.it